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Descrizione

Nel 1968 il benefattore pavese Giuseppe Negri lascia in eredità al Comune di Pavia diverse proprietà boscate affinché fosse mantenuto l’ambiente naturale dei luoghi già di alta valenza naturalistica.

Uno di questi boschi (oggi di proprietà dell’Università di Pavia) è situato in Comune di Zerbolò sulla sponda destra del fiume Ticino, ad un altitudine di circa 63 metri sul livello del mare, distante circa 4 chilometri in linea d’aria dal Comune di Zerbolò e 10 dalla città di Pavia.

La superficie dell’area è pari oggi ad ettari 10.48.70 circa e figura nel foglio censuario del Comune di Zerbolò al nr.28 mappali 1\2\3\4 e 5.

Diversi anni fa l’appezzamento era per estensione il doppio dell’attuale, ma tanto una rovinosa piena quanto l’incensante erosione di sponda, favorita anche dall’aumentato traffico fluviale di potenti scafi a motore, ne hanno sensibilmente e irrimediabilmente ridotto la superficie.
La situazione si è stabilizzata dopo la recente formazione di un riparo di sponda.

Il bosco denominato “Siro Negri“ in ricordo del fratello del benefattore, ha un ruolo particolarmente importante nel quadro del patrimonio naturalistico italiano.

Studi botanici hanno da tempo rivelato il carattere estremamente prezioso di questo lembo, relitto delle originarie foreste planiziali.

Data l’estrema rarità di formazioni di questo genere l’Università di Pavia – proprietaria del Bosco – ha indicato a suo tempo gli elementi la sua trasformazione dell’area in riserva naturale integrale (secondo le regole internazionali) con decreto rettorale gia dal marzo 1973.

La Repubblica Italiana con Decreto Ministeriale 11 dicembre 1973 recante la “ Costituzione della riserva naturale integrale Bosco Siro Negri in Zerbolò” provvedeva in merito tutelando una delle prime riserve in assoluto istituite sul territorio nazionale.

Modalità di accesso

Dal centro abitato di Zerbolò  procedere per Cascina Venara. Attraversare il ponte di legno e giungere sull'argine del fiume Ticino, quindi seguire il sentiero a destra E1

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