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Descrizione

Il Ticino

Il Ticino è sicuramente l’elemento che caratterizza in termini decisivi la valenza del territorio, scorre delimitando sostanzialmente i confini a nord del nostro Comune (Motta Visconti – Bereguardo – Torre D’Isola.

Entra nel nostro territorio (sponda destra) dal confine del comune di Gambolò e scende, arricchito di sorgivi apportati dalla ricca falda freatica affiorante, fino al confine del Comune di Carbonara, consolidando la permanenza nell’ambito comunale per ben sei chilometri circa.

La cornice ambientale attorno all’alveo territoriale è di indubbia suggestione: il fiume lusinga affettuosamente gli antichi e ombrosi boschi di quercia (ricchi di funghi pregiati) della tenuta “Occhio” riceve, li appresso, le acque del “Canale Vecchio” già accresciuto dall’apporto idrico del sontuoso “Canale Scavizzolo” e dalle antiche fonti, della “Roggia Moretta” della “Roggia Nuova” e della “Roggia Cerro” creando un’ambito naturale irripetibile fatto da un trama di mille colori su sfondo azzurro e verde. (fiori – piante – arbusti - alberi – fontanili – ecc.).

Poi passa silenzioso sotto le barche del singolare e suggestivo ponte in chiatte e prosegue colmo di pregiate specie ittiche (trota mormorata, temolo e storione) accanto ai boschi del “Boscazzo”
In quella stessa zona (quasi a sottolineare la reverenza del territorio all’eccellenza del “fiume azzurro) a sud, dai fondi umidi affiora il l’originario “Canale Venara” e prendendo la stessa direzione del fiume lo accompagna senza mai neppure sfiorarlo, per circa dieci chilometri fino al punto di foce.

Intanto il Ticino prosegue tra i boschi della “Paula” della “Marangona” poi sommessamente alimenta le sue lanche, i suoi fontanili, i suoi canali, i suoi meandri, (viandanti, e indigeni si sono dissetati a queste risorse naturali, allora senza nessuna conseguenza) lambisce e adorna la splendida foresta planiziale del Bosco “Siro Negri”.

Si fa basso, poi, in prossimità dell’antico e ormai purtroppo perso porto di “Santa Sofia” si avvicina ai boschi del “Mezzanone” e li effettua una incredibile curva al punto che sembra voglia ritornare indietro per non abbandonare il caro e ospitale territorio zerbolese

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